La debolezza ha sempre rappresentato una tentazione ad usare la forza.
La cosa bella dell'essere famosi è che quando annoi le persone, queste pensano che sia colpa loro.
La sicurezza senza valore è come una nave senza timone. Ma valore senza sicurezza è come un timone senza nave.
Il lato positivo dell'essere una celebrità è che quando annoi le persone, pensano che sia colpa loro.
Chiaramente, la sicurezza senza valore è come una nave senza timone. Ma valore senza sicurezza è come un timone senza nave.
Abbiamo perso di vista una delle massime fondamentali della guerriglia: la guerriglia vince se non perde. L'esercito convenzionale perde se non vince.
Non c'è niente di eroico nel vile infierire su chi è più debole.
Lo Stato italiano è forte coi deboli e debole coi forti.
L'uomo non è che un giunco, il più debole della natura, ma è un giunco pensante.
Ci sono due generi di debolezza: quella che si piega e quella che si spezza.
Il mondo aborre la vicinanza, e tutti ammirano la stravaganza; tuttavia una mano sprecona mostra debolezza e una mano tirata mostra forza.
Una scarsa identità innesca timori e regressioni, sospinge verso campanilismi, regionalismi, odi razziali: non è l'identità forte a generare dissesti ma quella debole a sospingere verso qualsiasi forma di identità, generalmente regressiva.
Non puoi scappare da una debolezza. Devi sconfiggerla, altrimenti soccomberai. E se così deve essere, perché non adesso? E proprio dove ti trovi?
È nella debolezza che le persone chiedono le dittature e poteri concentrati al governo. Solo i forti possono essere liberi. E solo i produttivi possono essere forti.
La bontà nella donna è debolezza, nell'uomo carattere; però più frequente in quella che in questo.
Un nemico rappresenta sempre il nostro lato debole. Può essere la paura del dolore fisico ma anche la sensazione prematura della vittoria, oppure il desidero di abbandonare il combattimento pensando che non ne valga la pena.