Una vita sportiva è una vita eroica a vuoto.
L'umanità è un'impresa sovrumana.
È da lì che proviene tutto il male: Dio è un uomo.
Lo sport è l'esperanto delle razze.
Si parla di miracolo quando Dio batte i suoi record.
Si chiama miracolo quando Dio batte i suoi record.
L'atleta vero è colui che tra le righe del suo impegno, della sua passione, del suo successo ha valori che fanno grande non solo un atleta, ma l'uomo stesso.
L'impegno in un'attività sportiva insegna a socializzare. Il contatto e lo scambio di opinioni aprono una persona al dialogo e alla tolleranza, arricchendola di senso civile e di esperienze preziose.
Il calcio rimarrà sempre uno sport per undici persone.
L'erba è una superficie che sarebbe già sparita dal tennis se non fosse stata tenuta in vita da Wimbledon, ma è anche la più onesta nei confronti del talento. Sulla terra si può vincere con la pazienza e con la corsa, sul cemento con la violenza, sui prati ci vuole molto di più.
In nessun modo lo sport può essere considerato un oggetto di lusso.
Lo sport dà alla vita un maggiore equilibrio psicofisico e l'arricchisce di serenità e coraggio.
Non importa quanto segni. Quello che conta è uscire dal campo felice.
Per la donna lo sport è solo una divertente bizzarria, un passatempo cui dare un peso relativo, mentre, in quanto gioco regolato, risponde ad esigenze profonde dell'uomo il quale, a differenza della femmina, ha poco di meglio da fare.
Mai fidarsi degli sportivi, hanno la bruttissima abitudine di considerare i non sportivi come pedine da convertire alla loro causa.
Questa è la chiave. Lo dico ai giovani che vogliono avventurarsi nello sport: se vuoi diventare numero uno per i soldi o le veline non ce la farai mai, forse ce la farai se lo fai per divertirti.