Il silenzio è la saggezza degli sciocchi.
Due cose assolutamente opposte ci condizionano ugualmente: l'abitudine e la novità.
Spesso la critica non è scienza; è un mestiere, in cui occorre più salute che intelligenza, più fatica che capacità, più abitudine che genio.
La modestia è una forma raffinata di vanità. È una menzogna.
L'uomo è più fedele all'altrui segreto che al proprio: la donna invece custodisce meglio il proprio segreto che quello degli altri.
La grazia è arbitraria: la bellezza è qualche cosa di più reale e di più indipendente dal gusto e dall'opinione.
Subito dopo l'essere saggi, viene l'essere capaci di citare la saggezza di un altro.
La saggezza è la salute della mente e del cuore.
Saggio è chi riesce a vivere inventandosi le proprie illusioni.
Una bella citazione è un diamante al dito di un saggio, ed un sasso nella mano di un idiota.
Il metodo migliore per arrivare alla saggezza è imitarla.
Costui crede di sapere mentre non sa; io almeno non so, ma non credo di sapere. Ed è proprio per questa piccola differenza che io sembro di essere più sapiente, perché non credo di sapere quello che non so.
La conoscenza è il processo di accumulo dei fatti; la saggezza consiste nella loro semplificazione.
La saggezza dovrebbe trovarsi in abbondanza; chi, in effetti, la utilizza?
I saggi producono idee nuove, gli stupidi le spargono.
La saggezza nelle faccende della vita non consiste, mi sembra, nel sapere che cosa bisogna fare, ma piuttosto nel sapere che cosa bisogna fare prima e che cosa dopo.