Tutto è pubblicità. Anche la cultura in TV si trasforma in spot.— Jean Baudrillard
Tutto è pubblicità. Anche la cultura in TV si trasforma in spot.
Quello che passa di moda entra nel costume. Quello che scompare nel costume risuscita nella moda.
Il corpo che si pone il problema della propria esistenza è già quasi morto, e il culto che attualmente gli si dedica, metà yogico metà estetico, è una preoccupazione funebre.
Il viaggio è nella testa.
Universo senza coscienza, ma anche senza inconscio.
Ciecamente sogniamo di superare la morte attraverso l'immortalità anche se da sempre l'immortalità ha rappresentato la peggiore delle condanne, il destino più terrificante.
La pubblicità insegna alla gente a non fidarsi del proprio giudizio. La pubblicità insegna alla gente a essere stupida.
Esiste una vita al di fuori dei cartelloni pubblicitari.
Pubblicità. L'arte d'insegnare alla gente a desiderare determinate cose.
Tutti gli scandali aiutano la pubblicità perché non c'è migliore pubblicità della cattiva pubblicità.
La pubblicità è il rumore di un bastone in un secchio di rifiuti.
La pubblicità è l'anima del commercio.
La moderna Cappuccetto Rosso, allevata a suon di pubblicità, non ha nulla in contrario a lasciarsi mangiare dal lupo.
Ci sono enormi bilanci pubblicitari solo quando non c'è nessuna differenza tra i prodotti. Se i prodotti fossero davvero diversi, la gente comprerebbe quello migliore.
Chi smette di fare pubblicità per risparmiare soldi è come se fermasse l'orologio per risparmiare il tempo.