La legge dell'uomo è la legge del linguaggio.
Il linguaggio, prima di significare qualcosa, significa per qualcuno.
La vita non pensa che a riposarsi il più possibile in attesa della morte. La vita pensa solo a morire.
Il sogno è un rebus.
Ecco il grande errore di sempre: immaginarsi che gli esseri pensino ciò che dicono.
Ciò che caratterizza un soggetto normale, è precisamente il fatto di non prendere mai del tutto sul serio un certo numero di realtà di cui riconosce l'esistenza.
Parmi un assurdo che le leggi, che sono l'espressione della pubblica volontà, che detestano e puniscono l'omicidio, ne commettono uno esse medesime, e, per allontanare i cittadini dall'assassinio, ordinino un pubblico assassinio.
In assenza di pianificazione, la legge della giungla prevarrebbe.
Se, secondo la legge islamica, dalle nostre parti si tagliasse la mano ai ladri, avremmo soltanto dei compositori con una mano sola.
L'interpretazione delle leggi lascia al giudice un certo margine di scelta: entro questo margine chi comanda non è la legge inesorabile, ma il mutevole cuore del giudice.
L'orrore della legge fa la maestà del giudice.
Bisogna essere onesti per vivere fuori dalla legge.
Prima legge dei robot: mai danneggiare un essere umano.
La legge, nella sua solenne equità, proibisce così al ricco come al povero di dormire sotto i ponti, di elemosinare nelle strade e di rubare pane.
Il termine "legge", preso in senso assoluto, indica quel principio in base a cui ciascun individuo, o tutti gli appartenenti ad una stessa specie o alcuni di essi, agiscono secondo una norma unica, fissa e determinata.