Viviamo per desiderare.
Vagabondi del Dharma che si rifiutano di aderire alle generali richieste ch'essi consumino prodotti e perciò siano costretti a lavorare per ottenere il privilegio di consumare tutte quelle schifezze che tanto nemmeno volevano veramente.
Una tazza di caffè e una sigaretta, perché fare zazen? e da qualche parte c'è chi sta combattendo con spaventose carabine, le mani incrociate sul petto, le cinture appesantite dalle granate, in preda alla sete, alla fame, al terrore, alla pazzia.
L'amore è un duello.
Siamo circondati dalla vita, non ce la faremo mai a capirla, così ci concentriamo a tracannare scotch dalla bottiglia.
La lussuria è la causa diretta della nascita la quale è la causa diretta del dolore e della morte.
La probabilità che qualcosa accada è inversamente proporzionale alla sua desiderabilità.
Io desidero il mio desiderio, e l'essere amato non è altro che il suo accessorio.
Il metodo stoico di soddisfare i bisogni eliminando i desideri è analogo a quello di amputarsi i piedi quando si ha bisogno di scarpe.
Solo i desideri miserevoli, quelli superflui, quelli spudorati, vengono esauditi, mentre i grandi desideri degni di un uomo rimangono inesaudibili.
Ogni umana attività è indotta dal desiderio.
Soddisfare i bisogni eliminando i desideri è analogo a quello di amputarsi i piedi quando si ha bisogno di scarpe.
Nella vita, le cose che desideriamo hanno la specialità di arrivare troppo tardi.
Non desiderare, e sarai l'uomo più ricco del mondo.
Riponi in uno stipetto un desiderio: aprilo, vi troverai un disinganno.
Che cosa aspetti? Di aver esaudito tutti i tuoi desideri? Non arriverà mai quel momento.