Chi scrive chiaro, sa scrivere.
Viaggiare rende umili. Perché significa sbagliare, e ammettere i propri errori.
Il talento non basta: occorre tenacia. Tra una persona talentuosa senza tenacia e un'altra tenace, ma senza talento, sarà quest'ultima a ottenere i risultati migliori.
La persona media guarda senza vedere, sente senza ascoltare, tocca senza sentire, respira senza percepire i profumi, mangia senza gustare, parla senza pensare.
La precisione non è solo una sana consuetudine lavorativa; è anche un atteggiamento verso le persone e le cose.
La semplicità non solo nella lingua è fatica invisibile, ma porta vantaggi evidenti.
Chi difende il buon italiano non difende la pedanteria, né rifiuta le innovazioni: difende invece il buon senso, e accetta le novità.
Scrivere lettere a mano è diventata un'anomalia, non si usa più.
Una donna deve avere soldi e una stanza suoi propri se vuole scrivere romanzi.
Ho scritto questo racconto più lungo del solito, semplicemente perché non ho avuto il tempo per farlo più corto.
Scrivere è un'articolazione raffinata del pensare.
Per me la musicalità sta in ciò che chiamo passaggio, ovvero nel saper legare le varie parti del racconto, senza mai interromperlo bruscamente per passare a qualcos'altro, né costruirlo su un sottofondo monotono nel quale si finisce per distrarsi.
Chi ha da dire qualcosa di nuovo e di importante ci tiene a farsi capire. Farà perciò tutto il possibile per scrivere in modo semplice e comprensibile. Niente è più facile dello scrivere difficile.
Lo stile corretto è omettere le cose non essenziali.
Di solito il motivo per cui chi scrive non dice qualcosa è questo: non sa cosa dire.
Uno stile casto e lucido è indicativo degli stessi tratti personali dell'autore.