Chi scrive chiaro, sa scrivere.
Scrivere/ parlare con efficacia è utile, affascinante e gratuito. In un mondo dove tutti sono sempre in cerca di costosi strumenti di seduzione sociale, il lessico - usato con intelligenza - costituisce una miniera d'oro.
La semplicità non solo nella lingua è fatica invisibile, ma porta vantaggi evidenti.
Solo la costanza dei comportamenti produce risultati. Le cose buone fatte saltuariamente servono poco.
Certo, Al Qaeda è una mostruosità velenosa: ma se temo una vipera, non sparo alle jene (colpendo le pecore).
Sognare è una droga leggera. A differenza di tutte le altre, non fa male.
Scrivere è un'articolazione raffinata del pensare.
Quando un matematico o un filosofo scrivono con nebbiosa profondità, dicono qualche sciocchezza: su questo non c'è pericolo di sbagliare.
Non devi fare altro che scrivere una frase sincera. Scrivi la frase più sincera che sai.
Scrivere è scolpire: occorre soprattutto togliere, con un obiettivo in mente e un po' di ironia nelle dita.
Scrivere è consumare i cattivi stili adoperandoli.
Di solito i blogger sono apprendisti-mancati-pretesi letterati che si dannano a cercare stima e fama in Internet. O signore e signorine che approfittano della copertura di un nickname, per sfogare umori e ardori, esibire dolciastre poesie o confidare i propri amori (di regola infelici).
Non ho mai potuto capire perché la gente mediocre dovrebbe smettere di essere mediocre solo perché sa scrivere.
Si impara più presto a scrivere in modo grandioso che a scrivere in modo lieve e semplice.
Nei tempi, in cui tutti scrivono bene, pochi scrivono cose grandi.
Scrivere bene significa quasi pensare bene, e di qui ci vuole poco per arrivare ad agire bene. Ogni costumatezza, ogni perfezionamento morale proviene dallo spirito della letteratura.