L'occhio non vede cose ma figure di cose che significano altre cose.
Il primo libro sarebbe meglio non averlo mai scritto. Finché il primo libro non è scritto, si possiede quella libertà di cominciare che si può usare una sola volta nella vita.
Io credo alla pedagogia repressiva. Mi rendo conto di essere molto antiquato in questo, ma continuo ad essere convinto che resti il miglior metodo d'educazione alla cultura.
L'inconscio è il mare del non dicibile, dell'espulso fuori dai confini del linguaggio, del rimosso in seguito ad antiche proibizioni.
Beati quelli il cui atteggiamento verso la realtà è dettato da immutabili ragioni interiori!
Una vendetta di zio noi la contiamo come mezza vendetta di padre: è come se ci avessimo una vendetta di padre in bianco, già eseguita.
L'occhio è il punto in cui si mescolano anima e corpo.
L'occhio tiene di più della pancia.
Gli occhi che piangono di più sono anche quelli che vedono meglio.
A volte ci si sfama anche con gli occhi.
Chi ha l'occhio, trova quel che cerca anche a occhi chiusi.
Negli occhi della gente si vede quello che vedranno, non quello che hanno visto.
Non ha solo occhi che vedono, ha occhi che fanno vedere.
Dagli occhi delle donne derivo la mia dottrina: essi brillano ancora del vero fuoco di Prometeo, sono i libri, le arti, le accademie, che mostrano, contengono e nutrono il mondo.
Gli occhi? Si dice che siano lo specchio dell'anima; ma, se si pensa alla falsità dei rapporti umani, se ne deve dedurre che essi servano più per spiare gli altri che per rivelare se stessi.
Gli occhi sono lo specchio dell'anima... cela i tuoi se non vuoi che ne scopra i segreti.