Nel paziente esercizio della scrittura ho dato un senso al dolore.
In ultima istanza la bellezza altro non è che un atteggiamento.
Ho sempre avuto ben chiaro che dovevo lavorare, perché non esiste femminismo che si rispetti che non sia basato sull'indipendenza economica.
Il calendario è un'invenzione degli uomini; per lo spirito, il tempo non esiste.
Iniziamo a invecchiare nel momento in cui nasciamo, cambiamo giorno dopo giorno, la vita è un continuo fluire. Ci evolviamo. L'unica cosa diversa è che adesso siamo un po' più vicini alla morte. E cosa c'è di male in questo? L'amore e l'amicizia non invecchiano.
La gente muore solo quando viene dimenticata.
La scoperta della scrittura avrà l'effetto di produrre la dimenticanza nelle anime che l'impareranno, perché, fidandosi della scrittura, queste si abitueranno a ricordare dal di fuori mediante segni estranei, e non dal di dentro e da sé medesime.
Penso che la scrittura sia una sorta di identificazione. Soltanto se fai vedere al lettore la scena usando un occhio interno riesci a mantenere la sua attenzione.
La scrittura e le cose non si somigliano. Tra esse, Don Chisciotte vaga all'avventura.
La scrittura esige virtù scoraggianti, sforzi, pazienza; è un'attività solitaria in cui il pubblico esiste solo come speranza.
Niente di peggio che lavorare a orario fisso: si produce scrittura burocratica.
Per la scrittura io ho fatto tutto, mi sono ridotto persino a vivere.
La scrittura è un tentativo disperato di preservare la memoria.
Io sono vivo, ma non vivo perché respiro, mi sento vivo solo se sfilo la stilo e scrivo.
Il bello è che scrivere è un altro modo di cagare e masturbarsi.
L'osservare, il meditare, il disegnare, il colorire sono i quattro fondamenti su' quali riposa tutto il magistero dello scrivere.