La sessualità rimane per sempre al centro delle preoccupazioni dei cristiani.— Ida Magli
La sessualità rimane per sempre al centro delle preoccupazioni dei cristiani.
L'abito è il corpo: attraverso l'abito il corpo femminile si piega (e al tempo stesso afferma) ai significati che la società gli ha assegnato.
L'Arte e il Pene si ricongiungono, si riconoscono, come unico e solo linguaggio.
Il cristianesimo, costituendosi con tutte le strutture del sacro, fin dal primo momento della morte di Gesù, non ha in nessun modo messo in atto quello che lui aveva proposto.
Laddove tutti sono «uguali» (o vengono costretti a sembrare uguali) la passività dei sudditi è assicurata, ma è assicurata anche l'assoluta debolezza della società.
La sessualità è il tarlo del legno. Ma il sesso non è nell'organo: è nel pensiero, nella creatività. Il coito è solo il momento più banale.
Il sesso è la droga dei poveri.
Ci sono cose migliori e cose peggiori del sesso, ma niente altro è veramente la stessa cosa.
Le figlie di questo mondo vengono sposate e si sposano, la figlia del regno dei cieli si astiene invece dai piaceri della carne.
Le donne sopportano il sesso, considerandolo il prezzo che sono costrette a pagare per avere un uomo, per far parte di quella che chiamano una «relazione», ma potrebbero tranquillamente farne a meno.
Dopo anni di vita in comune la vita sessuale si limita a sporadici agguati notturni. E nel buio, tra libido e delirio onirico, succede spesso che lui sogni di lottare con un polipo, e lei si illuda di baciare il suo primo ragazzo.
Le donne sono belle e impossibili. Fino a vent'anni il mio sesso era la musica.
Mia madre mi ha insegnato che il sesso è una cosa sporca. E io lo adoro perché è una cosa sporca.
Il sesso è una conversazione fatta con altri mezzi.
Un uomo non avrebbe i due terzi dei problemi che ha se non continuasse a cercare una donna da scopare. È il sesso a sconvolgere le nostre vite, solitamente ordinate.