Come sentiamo, così vogliamo essere sentiti.— Hugo von Hofmannsthal
Come sentiamo, così vogliamo essere sentiti.
La pittura trasforma lo spazio in tempo, la musica il tempo in spazio.
Ogni epoca ha il proprio sentimentalismo, il suo modo di esagerare certi strati della sensibilità. Il sentimentalismo d'oggi è egoista e disamorato; amplifica non i sentimenti d'amore ma il sentimento del proprio io.
Il presente è il lato assolutamente doloroso dell'esistenza, ma soltanto provvisorio.
La profondità va nascosta. Dove? Alla superficie.
Gli amici non sono né molti né pochi ma in numero sufficiente.
Gli dei hanno dato agli uomini due orecchie e una bocca per poter ascoltare il doppio e parlare la metà.
Bisogna essere desiderosi di ascoltare, e non chiacchieroni.
Se non si è ancora stati bastonati a sufficienza, e se non si è sofferto abbastanza, c'è anche un altro modo per svegliarsi: ascoltare.
Quando la gente parla, ascolta tutto. Molte persone non ascoltano mai.
Quando ascoltiamo qualcuno, ascoltiamo sempre il discorso di due persone: quello del nostro interlocutore e quello che noi facciamo a noi stessi mentre ascoltiamo.
Non temere mai di dire cose insensate, ma ascoltale bene quando le dici.
L'uomo che ascolta è il nemico naturale di colui che parla.
Se la gente si ascoltasse di più, parlerebbe di meno.
Un'assurdità che una creatura ragionevole si vergognerebbe di scrivere, di dire, persino d'ascoltare, si può invece ascoltare cantata, o cantare con piacere, addirittura con una certa convinzione intellettuale.