Quei bordelli del pensiero che si chiamano giornali.
Rassegnandosi, lo sfortunato consuma la sua sfortuna.
L'amore che economizza non è mai vero amore.
La sola vittoria contro l'amore è la fuga.
La pazienza è ciò che nell'uomo più somiglia al procedimento che la natura usa nelle sue creazioni.
L'invidia è il più stupido dei vizi, perché non esiste un solo vantaggio che si guadagni da esso.
Sono la personificazione del rischio. Sono solo una giornalista curiosa.
Parlate della mafia. Parlatene alla radio, in televisione, sui giornali. Però parlatene.
Quando faccio un incidente, per i giornali, la televisione o per quello che immagina la gente, è come se io avessi fatto cinque incidenti.
Per un giornalista un essere umano è un oggetto avvolto nella pelle.
I giornali hanno con la vita all'incirca lo stesso rapporto che hanno le cartomanti con la metafisica.
La stampa tiranneggia gli uomini politici, le lettere, le arti, il palcoscenico e persino la vita privata.
La prostituzione del corpo ha in comune col giornalismo la capacità di non dover sentire, ma, rispetto a esso, ha in suo vantaggio la capacità di poter sentire.
Provo ripugnanza per questo modo di fare giornalismo.
In Italia il giornalista non si sente espressione dell'opinione pubblica ma portavoce della sua fazione. Attacca in nome della confraternita di cui fa parte ma non dirà mai una parola contro la sua confraternita.
Le due grandi armi impiegate dai partiti per riuscire sono i giornali e le associazioni.