Quei bordelli del pensiero che si chiamano giornali.— Honoré de Balzac
Quei bordelli del pensiero che si chiamano giornali.
La pazienza è ciò che nell'uomo più somiglia al procedimento che la natura usa nelle sue creazioni.
È un segno di mediocrità essere incapaci d'entusiasmo.
Che cos'è l'arte, signore? È la natura concentrata.
La burla fa appassire il cuore e dissipa ogni sentimento...
È il successo che fa il grande uomo.
I giornalisti dicono una cosa che sanno che non è vera, nella speranza che se continueranno a dirla abbastanza a lungo sarà vera.
Fare a pezzi un giornale quotidiano è l'unico mezzo per liberarsi, d'un colpo, da ladri, assassini, truffatori, apostoli, catastrofi.
Quando il presidente del Consiglio dona a un giornalista un orologio Cartier il giornalista lo accetta, il giornalista medesimo tende poi spontaneamente alla bontà.
Il giornalismo è un viaggio all'esterno di se, i libri sono un viaggio dentro di se.
Sento un profondo disgusto per i giornali, ossia per l'effimero, per il transitorio, per quanto oggi è importante ma domani non lo sarà più.
Finalmente sono un giornalista anch'io: ora i fatti non mi interessano più.
Per raccogliere i beni inestimabili prodotti dalla libertà di stampa, bisogna sapersi sottomettere ai mali inevitabili che essa fa nascere.
I buoni giornalisti scrivono ciò che pensano; i migliori quello che dovrebbero pensare i loro lettori.
Quando faccio un incidente, per i giornali, la televisione o per quello che immagina la gente, è come se io avessi fatto cinque incidenti.
La stampa deve diventare sempre più storiografia dell'istante.