Guerre, conflitti, tutti affari. Un omicidio è delinquenza, un milione è eroismo. Il numero legalizza.
L'uomo ordinario è coraggioso e invulnerabile, come un eroe, quando non vede il pericolo, quando non ha occhi per esso. Viceversa: l'eroe ha l'unico punto vulnerabile nel dorso, cioè dove non ha occhi.
L'eroe è sempre quello che resta, e il colpevole chi abbandona il campo.
Prima usavamo santificare i nostri eroi. L'orientamento moderno è quello di volgarizzarli. Edizioni economiche di grandi libri possono essere deliziose, ma edizioni economiche di grandi uomini sono assolutamente detestabili.
L'adorazione dell'eroe è più forte dove c'è meno riguardo per la libertà umana.
Qualsiasi idiota è capace di prendere una tigre per i coglioni, ma ci vuole un eroe per continuare a stringere.
Il lavoratore che assolve il dovere sociale senz'altra speranza che un pezzo di pane e la salute della propria famiglia, ripete ogni giorno un atto di eroismo.
L'eroe è sempre eroe per sbaglio, il suo sogno sarebbe di essere un onesto vigliacco.
Diventare un eroe è come vincere la professione più corta sulla terra.
Gli eroi sono eroi perché il loro comportamento è eroico, non perché vincano o perdano.
Sventurata la terra che ha bisogno d'eroi.