In materia d'elemosina, bisogna chiudere la bocca e aprire il cuore.
La vera nobiltà si acquista vivendo, e non nascendo.
Devi diventare bravo in una di queste due cose: seminare in primavera o chiedere l'elemosina in autunno.
Quel povero mutilato era troppo distratto. Chiedeva l'elemosina tendendo la mano che gli mancava.
Certi uomini di cattivo cuore credono di riconciliarsi con il cielo quando danno una elemosina.
Girava dappertutto chiedendo elemosine con un piattino di rame. Gli davano molto, ma lui voleva di più, perché il tempio doveva avere una campana i cui rintocchi riportassero a galla gli annegati. Supplicò tanto, che perse la voce. Le sue ossa cominciarono a riempirsi di rumori.
Quanto al mendicare, è più prudente mendicare che prendere, ma è più bello prendere che mendicare.
La religione cattolica è una guida per elemosinare il Cielo: guadagnarselo sarebbe troppo scomodo. I preti sono i sensali di quell'accattonaggio.
La preghiera, il digiuno e l'elemosina comportano la necessità di non farsi dominare dalle cose che appaiono: quello che conta non è l'apparenza; il valore della vita non dipende dall'approvazione degli altri o dal successo, ma da quanto abbiamo dentro.
Come può una persona fare l'elemosina a un povero uomo con un cuore pulito quando crede, e ha interesse a credere, che ci sia un Dio che tiene il punteggio in cielo, che guarda verso il basso e annuisce in segno di approvazione?
La migliore elemosina è quella che quando la mano destra dà, la sinistra non lo sa.
La elemosina anziché sollevare dalle necessità gli accattoni li mantiene nel vizio.