A chi la va bene, par savio.
Chi mangia a gusto d'altri non mangia mai cosa gli faccia pro.
Chi manda la lingua avanti al pensiero non ha del saggio.
Cavoli riscaldati né amore ritornato non fu mai buono.
Chi non ha del suo non può darne ad altri.
Non è ingannato se non chi si fida.
Il saggio non provocherà mai l'ira dei potenti, anzi la eviterà, come in navigazione si evitano le tempeste.
Chi torna per la vecchia strada per imparare il nuovo, può essere considerato un maestro.
La venerazione tributata al saggio fa onore a chi la esercita.
I saggi dovrebbero essere come forzieri dal doppio fondo che, se qualcuno ci guarda dentro, quando sono aperti, non vede mai tutto quello che contengono.
Non sai, figlio mio, con quanta poca saggezza sia governato il mondo?
Bisogna essere lettori saggi per citare saggiamente e bene.
Coraggiosi, noncuranti, beffardi, violenti così ci vuole la saggezza: che è femmina e sa amare solo il guerriero.
La vera saggezza si conquista quando riusciamo a comprendere noi stessi.
Il giorno in cui il bambino si rende conto che tutti gli adulti sono imperfetti, diventa un adolescente; il giorno in cui li perdona, diventa un adulto; il giorno che perdona se stesso, diventa un saggio.
E fin quando non avrai la saggezza, muori per divenire, sarai soltanto un triste ospite su questa terra oscura.