Né visita di morto senza riso, né sposalizio senza pianto.— Giovanni Verga
Né visita di morto senza riso, né sposalizio senza pianto.
Chi ha bocca mangia, e chi non mangia se ne muore.
Il mare non ha paese nemmeno lui, ed è di tutti quelli che lo stanno ad ascoltare, di qua e di là dove nasce e muore il sole.
Alla casa del povero ognuno ha ragione.
Chi ha carico di casa non può dormire quando vuole.
Una bella morte... che sciocchezza, la morte non è mai bella, la morte è laida, sempre, è la negazione della vita.
La consapevolezza della morte ci incoraggia a vivere.
Sapete come vi darei epigrammi a non finire? Basta portarmi via, lontano dal mio amore.
Tutte le tragedie finiscono con la morte, tutte le commedie con un matrimonio.
Tutte le donne devono lottare con la morte per tenere i loro figli. La morte, essendo senza figli, vuole i nostri.
Chi vive nella libertà ha un buon motivo per vivere, combattere e morire.
Bisogna avere almeno una certezza: quella di rimanere padrone della propria morte e di essere in grado di scegliere l'ora e i mezzi.
Non ci si uccide per amore di una donna. Ci si uccide perché un amore, qualunque amore, ci rivela nella nostra nudità, miseria, inermità, amore, disillusione, destino, morte.
Non ci si può mai preparare abbastanza alla morte. Altre azioni possono essere ripetute, si possono ritentare se non riescono la prima volta. Non è così con la morte: essa avviene una volta sola e non c'è alcuna possibilità di ripeterla perché riesca meglio.
Un analfabeta morto un'ora fa sa più cose sull'universo di tutti gli scienziati messi insieme.