Mare bianco, scirocco in campo.
Fa il mestiere che sai, che se non arricchisci camperai.
Tenevamo gli occhi fissi nel cielo, e mi pareva che le anime nostre si parlassero attraverso l'epidermide delle nostre mani e si abbracciassero nei nostri sguardi che s'incontravano nelle stelle.
Carcere, malattie e necessità, si conosce l'amistà.
Al giorno che promise si conosce il buon pagatore.
Il mondo è pieno di guai, chi ne ha pochi e chi ne ha assai.
Le dita ossute degli alberi mosse dal vento sembrano lanciare incantesimi.
Parlo della bellezza. Non ci si mette a discutere su un vento d'aprile. Quando lo si incontra ci si sente rianimati. Ci si sente rianimati quando si incontra in Platone un pensiero che corre veloce, o un bel profilo di una statua.
Non potrete mai chiamare il vento, ma potete lasciare la finestra aperta.
Se il vento mi trasporta per niente, perché devo camminare?
Non ascoltare i consigli delle persone, se non del vento che passa e ci racconta le storie del mondo.
Con il vento la mia speranza navigava; perdonata in mare, uccisa nel porto.
La nostra voce è la musica che fa il vento quando ci attraversa il corpo.
Il mare di solito non si muove senza l'impulso del vento.
Perché le prime note cristalline di un vento di tempesta avevano per lui il suono inconfondibile delle buone notizie, dell'allegria, della lieta novella?
Il vento, venendo in città da lontano, le porta doni inconsueti, di cui s'accorgono solo poche anime sensibili, come i raffreddati del fieno, che starnutano per pollini di fiori d'altre terre.