Chi ha roba in mare non ha nulla.
I poveretti sono come le pecore, vanno sempre con gli occhi chiusi dove vanno gli altri.
Il matrimonio è come una trappola di topi; quelli che son dentro vorrebbero uscire, e gli altri ci girano intorno per entrarvi.
I pesci del mare son destinati a chi se l'ha da mangiare.
Ventre affamato non sente ragione.
Cane affamato non teme bastone.
Il fiume è dentro di noi, il mare tutto intorno a noi.
Vedesti il mare, o esule? Vedesti il lavoro eterno ed alterno dell'onda coll'onda? Così è dell'uomo: è perseguito dall'infinito, è sbattuto all'infinito. Oh fortunato se sopra il suo capo vede brillare una stella!
I pescatori sanno che il mare è pericoloso e le tempeste terribili, ma non hanno mai considerato quei pericoli ragioni sufficienti per rimanere a terra.
Se lo guardi non te ne accorgi: di quanto rumore faccia. Ma nel buio... Tutto quell'infinito diventa solo fragore, muro di suono, urlo assillante e cieco. Non lo spegni, il mare, quando brucia nella notte.
Un sorso di mare in una coppa perde il suo lume non altrimenti che una seta.
Sul mare non è come a scuola, non ci stanno professori. Ci sta il mare e ci stai tu. E il mare non insegna, il mare fa, con la maniera sua.
Viviamo intorno a un mare come rane intorno a uno stagno.
Io sono uno che viene dal mare. Il mare è silenzio, riflessione, gioia, a volte angoscia. Il mare è romanticismo ma anche energia. È tutto. Nel mare, i se, se li portano via le onde.
Il mare è un amico dalle mille facce, mai monotono, mai ripetitivo, mai uguale.
Il mare non ha paese nemmeno lui, ed è di tutti quelli che lo stanno ad ascoltare.