Italia mia, non men serva che stolta.
L'Italia è il paese dei furbi. Ieri ero a Roma, sono salito su un autobus e ho timbrato il biglietto: tlic tlac. Il guidatore si è girato e ha detto: "C. è 'sto rumore?".
Il bel paese ch'Appennin parte e 'l mar circonda e l'Alpe.
Quando un popolo individualista come il nostro perde la fiducia in sé stesso e nelle istituzioni che lo reggono, l'immoralità diventa una forma di viver civile e la mediocrità invade la cosa pubblica.
Gli italiani, generosissimi in tutto, non sono generosi quando si tratta di pensare.
Bisogna essere degni del popolo italiano. Non è degno del popolo italiano colui che compie atti di disonestà. I corrotti ed i disonesti sono indegni di appartenere al popolo italiano, e devono essere colpiti senza alcuna considerazione.
In Italia l'omosessualità è accettata solo su un palco, nella realtà i gay vengono bastonati in piazza. Vorrei che questi artisti invece di mettersi il lucidalabbra facessero uscire il messaggio che si può vivere l'omosessualità, tabù in Italia, in maniera naturale.
A noi italiani piace far da soli e spesso siamo molto furbi per far da soli: furbi, ma non intelligenti.
Popolo di navigatori, che sbarca il lunario.
Sangue non ce ne sarà: l'Italia è allergica al dramma, e per essa nessuno è più disposto ad uccidere e tanto meno a morire.
L'Italia è bella, è fatta di uomini bizzarri e di eroi.