Ogni viaggio comincia con un vagheggiamento e si conclude con un invece.
L'antisemitismo non è un fenomeno di malvagità politica, troppo lunga è la sua storia per non sospettare che nasconda qualcosa di terribile, una sorta di follia che sempre colpisce chi froda se stesso e mente sul proprio destino.
Producete, producete cultura: è il vostro mestiere, e soprattutto è il contrario della letteratura.
Finché c'è al mondo un bimbo che muore di fame, fare letteratura è immorale.
Questo gioco arcaico, matematico, simbolico, non ha nulla dello sport: non produce campioni fatti di carne di manzo, non è cordiale, è silenzioso, maniacale, malsano, genera nevrotici protagonisti di un freddo sogno di simboli e tornei, di numeri e di re.
Serve a qualcosa il paradiso? o la sua perfezione include l'inutilità?
Passa così una giornata di viaggio, e non c'è bisogno d'altro per riempirla da cima a fondo: un fiume, dei cespugli, una bella testa infantile, delle tombe.
Non migliora affatto il proprio stato chi cambia solamente luogo e non vita e abitudini.
Chi ha bisogno di più di una valigia è un turista, non un viaggiatore.
Quando si è in viaggio, ricordate che un paese straniero non è progettato per farvi stare comodo. È stato progettato per rendere comodo il proprio popolo.
Come molti viaggiatori ho visto più di quanto ricordi e ricordo più di quanto ho visto.
Viaggiare deve comportare il sacrificio di un programma ordinario a favore del caso, la rinuncia del quotidiano per lo straordinario, deve essere una ristrutturazione assolutamente personale alle nostre convinzioni.
Io non sono più la stessa dopo aver visto la lucentezza luna dall'altra parte del mondo.
Viaggiò col cuore in gola accanto a un passeggero insolito: l'emozione sconosciuta del ritorno.
Oltre le strade sfavillanti c'era il buio, e oltre il buio il West. Dovevo andare.
Viaggiare deve comportare il sacrificio di un programma ordinato a favore del caso, la rinuncia del quotidiano.