Il qualunquismo è il peggiore nemico della nostra democrazia.
Ho stima per D'Alema. Ma lo considero una delle persone più antipatiche che abbiano mai gravitato nell'ambiente della storia repubblicana. Ho simpatia umana per Bertinotti che considero però quanto di più distante esista dalle mie idee.
Il potere ha le sue tentazioni e le sue tradizioni.
L'immagine, desolante, di una «democrazia senza popolo» e di quella che, in un futuro non lontano, potrebbe diventare un «popolo senza democrazia».
La democrazia è più vendicativa dei Gabinetti. Le guerre tra i popoli saranno più orribili di quelle tra i re.
Né l'attualità né la storia mostrano che la maggioranza governa, o che lo abbia mai fatto.
Volere arrestare la democrazia sembrerà allora voler lottare contro Dio.
Il suffragio per via della sorte è proprio per natura della democrazia; quello per via della scelta, dell'aristocrazia.
Calma e ordine possono essere altrettanto pericolosi per la democrazia quanto l'agitazione e il disordine.
La democrazia è l'espressione di una società aperta, basata sull'esercizio critico della ragione umana, e quindi su un continuo perfezionamento di determinate istituzioni, senza ricorso ad atti di violenza.
L'Italia è sempre stato un Paese 'incompiuto': il Risorgimento incompleto, la Vittoria mutilata, la Resistenza tradita, la Costituzione inattuata, la democrazia incompiuta. Il paradigma culturale dell'imperfezione genetica lega con un filo forte la storia dello sviluppo politico dell'Italia unita.
Il dibattito è democrazia ed è tipico di un partito e noi siamo un partito. Mi preoccuperei se non ci fosse discussione.
I politici democratici di successo sono uomini insicuri e intimiditi. Avanzano politicamente solo nella misura in cui riescono a placare, sedurre, corrompere, ubriacare o manipolare in altro modo gli elementi esigenti e minacciosi del loro carattere.