Il potere ha le sue tentazioni e le sue tradizioni.
Il qualunquismo è il peggiore nemico della nostra democrazia.
Ho stima per D'Alema. Ma lo considero una delle persone più antipatiche che abbiano mai gravitato nell'ambiente della storia repubblicana. Ho simpatia umana per Bertinotti che considero però quanto di più distante esista dalle mie idee.
A me sembra che tutti, con pochissime eccezioni, facciano un cattivo uso del potere e di conseguenza la cosa più importante è distribuire il potere quanto più si può e non dare un immenso potere a una piccola cricca.
Ognuno vuole amici potenti. Ma loro ne vogliono di più potenti.
Il potere si assuefà alla propria voce. Quando l'assuefazione è completa, la scambia per la voce di Dio.
La lotta per il potere va condotta contro di esso.
Vedi, metto tra i denti la cosa che mi può uccidere, ma non gli do il potere di farlo.
Lo schiavo, nell'attimo in cui respinge l'ordine umiliante del suo superiore, respinge insieme la sua stessa condizione di schiavo.
La cosa che mi preoccupa in Bettino Craxi è che certe volte mi sembra che pensi soltanto al potere per il potere.
Ogni potere ha bisogno di spaventare la sua popolazione, ed un modo per farlo consiste nel coprire di mistero la sua attività.
La struttura primordiale del potere, il suo cuore e il suo nucleo, si è spinta all'assurdo e giace in frantumi. Il potere è più grande ma anche più fuggevole che mai. Tutti sopravviveranno o nessuno.
Il potere logora chi non ce l'ha.