I nomadi non hanno storia, hanno solo geografia.
Lo Stato è tanto più perfetto quanto più poggia su affetti di gioia: l'amore della libertà deve prendere il sopravvento sulla speranza, la paura e la sicurezza.
Ciò che implica tristezza, esprime un tiranno.
Ogni passione, dal momento che implica tristezza, è cattiva in quanto tale: anche la speranza e la sicurezza.
La gioia è un'affezione passiva che aumenta la nostra potenza di agire, e solo la gioia può essere un'affezione attiva.
Il viaggio più lungo è il viaggio interiore.
Quando viaggio sogno veramente molto. Forse questa è per me una delle ragioni principali per viaggiare. Ha qualcosa a che fare con strane stanze, rumori e odori inusuali, con le vibrazioni, col cibo, con le ansie legate al viaggio.
Desidero partire: non verso le Indie impossibili o verso le grandi isole a Sud di tutto, ma verso un luogo qualsiasi, villaggio o eremo, che possegga la virtù di non essere questo luogo. Non voglio più vedere questi volti, queste abitudini e questi giorni.
Viaggiare serve soltanto per voler più bene al luogo dove siamo nati.
Quando si sta bene nella propria pelle, viaggiare è solo stare altrove, non è più essere lontani.
Non c'è ritorno, pensavo, questo viaggio manca di simmetria, è solo andata.
Io non ho viaggiato per andare da qualche parte, ma per il gusto di viaggiare. La questione è muoversi.
Il viaggiatore vede quello che vede, il turista vede quello che è venuto a vedere.
Vagabondo: colui che concepisce il mondo come scenario di viaggio permanente, dove non bisogna sedersi o fermarsi.
È ben difficile, in geografia come in morale, capire il mondo senza uscire di casa propria.