Viaggiare serve soltanto per voler più bene al luogo dove siamo nati.
Dobbiamo saper anticipare il comico che c'è in noi. Così potremo evitare che gli altri si prendano gioco delle nostre imperfezioni.
I grandi viaggi hanno questo di meraviglioso, che il loro incanto comincia prima della partenza stessa. Si aprono gli atlanti, si sogna sulle carte. Si ripetono i nomi magnifici di città sconosciute.
Ho fatto l'attore per venticinque anni, sempre con la valigia in mano tra un palco teatrale e il set di un film.
Finire il momento, trovare la fine del viaggio in ogni passo del cammino, vivere il più gran numero di ore piacevoli, è saggezza.
Il processo creativo in se stesso è già un'attività estremamente piacevole: per me è divenuta come una droga della quale non posso farne a meno. Generalmente lavoro per un anno, poi mi concedo sei mesi di relax e di viaggi. Trascorsa questa pausa, comincio ad attendere con ansia l'ispirazione.
Visitare terre lontane e conversare con genti diverse rende saggi gli uomini.
Ogni viaggio ti regala grandi ricordi e intense emozioni. Quando si parte si visitano posti lontani da casa, si incontrano persone diverse per cultura e stile di vita, si possono scoprire lingue differenti, abitudini curiose, tradizioni insolite; viaggiare apre la mente e l'anima.
Si viaggia non per cambiare luogo, ma idea.
Preferisco spostarmi in autobus.
In tibetano la definizione di "essere umano" è a-Go ba, "Viandante", "Chi fa migrazioni".
Viaggiate, se avete quattrini, in buona compagnia e guarirete.