Non ti accorgi, Diavolo, che tu sei bella come un Angelo?
Non è egli un paradosso che la religione cristiana in gran parte sia stata la fonte dell'ateismo, o, generalmente parlando, dell'incredulità religiosa? Eppure io così la penso.
Se quei pochi uomini di valor vero che cercano gloria, conoscessero a uno a uno tutti coloro di cui è composto quel pubblico dal quale essi con mille estremi patimenti si sforzano d'essere stimati, è credibili che si raffredderebbero molto nel loro proposito e forse che l'abbandonerebbero.
Diceva un marito geloso alla moglie: Non t'accorgi, Diavolo che sei, che tu sei bella come un Angelo?
La noia corre sempre e immediatamente a riempiere tutti i vuoti che lasciano negli animi de' viventi il piacere e il dispiacere; il vuoto, cioè lo stato d'indifferenza e senza passione, non si dà in esso animo, come non si dava in natura secondo gli antichi.
Dato che non possiamo ottenere bellezza dalla vita, cerchiamo almeno di ottenere bellezza dal fatto di non potere ottenere bellezza dalla vita. Facciamo del nostro fallimento una vittoria, una cosa positiva ed elevata, con colonne, maestà e acquiescenza spirituale.
Il criterio della verità è la bellezza.
La bellezza si vede. Il fascino si sente.
A volte c'è così tanta bellezza nel mondo, che non riesco ad accettarla.
La bellezza è una roba che viene fuori da dentro. Come i rutti.
La bellezza promette sempre, ma non dà mai nulla.
La beltà vostra è così grande, e pura Che 'nvidia, o biasmo in lei loco non trova; Ma però nulla ciò rileva, o giova, Che lo scoglio del cor via più s'indura.
La Bellezza non può essere interrogata: regna per diritto divino.
Anche se giriamo il mondo in cerca di ciò che è bello, o lo portiamo già in noi, o non lo troveremo.
Oh, mio marito l'apprezzava, la mia bellezza. E come! Il guaio è che aprezzava anche quella di tutte le altre.