È più facile disfarsi dei vizi che delle vanità.
Godimento e desideri son dell'uomo il maggior bene, ma non son veri piaceri se non quando vanno insieme.
L'uomo più felice è quello che conosce meglio l'arte di rendersi tale senza venir meno ai propri doveri, e il più infelice è quello che ha scelto un modo di vivere che lo costringe a fare ogni giorno, dal mattino alla sera, malinconiche riflessioni sull'avvenire.
Il mondo si troverà sempre nel disordine e nell'ignoranza, dal momento che i dotti non ne costituiscono tutt'al più che la centesima parte.
La donna è come un libro che, buono o cattivo, deve piacere fin dalla copertina.
L'amore è un divino fanciullo che aborre la vergogna.
Al giorno d'oggi c'è tanta gente vanitosa che frequenta la società fingendo d'esser buona, che io credo sia segno di un temperamento dolce e modesto quello di fingere d'essere cattivo.
È tipico della vanità e dell'impertinenza dell'uomo definire stupidi gli animali perché appaiono così ai suoi sensi ottusi.
Ma non è forse una vanità credersi superiori al mistero o ignorarlo?
La vittoria della vanità non è la modestia, tanto meno l'umiltà, è piuttosto il suo eccesso.
La vanità non è altro che l'esser sensibili alla eventuale opinione degli altri su di noi. L'orgoglio nell'essere insensibili ad essa.
Non si confonda la vanità, che è bisogno e ricerca della stima altrui, con la fierezza, semplice manifestazione della propria autostima.
Gola e vanità, due passioni che crescono con gli anni.
Riguardo a quel che ci riesce meglio, la nostra vanità vorrebbe che proprio questo fosse per noi il più difficile a farsi. Per l'origine di talune morali.
Non avrei potuto essere più disperatamente cieca se fossi stata innamorata. Ma è stata la vanità, non l'amore, che mi ha perduta.
Non mi piace il successo, sono qui solo per fare l'opera di Dio. Ho vissuto tanto tempo senza soldi, non voglio diventare una stella, la mia vita non deve andare verso la vanità materiale. Il successo alla fine distrugge.