Ogni civiltà ha la spazzatura che si merita.— Georges Duhamel
Ogni civiltà ha la spazzatura che si merita.
Non manca mai il coraggio per dire ciò che tutti pensano.
Per lavorare, per creare serenamente un'opera, una grande opera, bisognerebbe non vedere nessuno, non interessarsi a nessuno, non amare nessuno, ma allora per quale ragione fare un'opera?
Il romanziere è lo storico del presente, mentre lo storico è il romanziere del passato.
Come tutte le persone serie non credo alla verità storica, ma credo alla verità leggendaria.
La civiltà è una malattia che è quasi sempre fatale.
Ogni civiltà è diventata di quando in quando una crosta sottile su un vulcano di rivoluzione.
Con il progredire della civiltà l'uomo si fa sempre più debole.
La nostra civiltà è ancora in una fase intermedia: non del tutto bestia, perché non è più interamente guidata dall'istinto; non del tutto umana, perché non è ancora interamente guidata dalla ragione.
La civiltà è un progresso da una omogeneità indefinita e incoerente verso una eterogeneità definita e coerente.
Il grado di civiltà di una nazione è misurato dal suo disprezzo per le necessità dell'esistenza.
Esser civile, vuol dire proprio questo: dentro, neri come corvi; fuori, bianchi come colombi; in corpo fiele; in bocca miele.
La civiltà ci ha sottratti alle spade, per farci meglio sentire la paura dei chirurghi.
Accettare la civiltà quale essa è significa praticamente accettare la decadenza.
Si potrà parlare di civiltà solo quando si considererà cannibalismo non solo mangiare i nostri simili, ma carne in generale.