Il riso è il salto del possibile nell'impossibile.
Solo la prostituzione ha permesso l'abbigliamento inteso a sottolineare il valore erotico dell'oggetto.
O morte io son quel cervo che divorano i cani La morte eiacula sangue.
La violenza, che non è in se stessa crudele, lo diviene nella trasgressione specifica di chi l'organizza. La crudeltà è una delle forme della violenza organizzata.
Il sacrificio non è niente altro che la produzione di cose sacre.
La sessualità fisica sta all'erotismo come il cervello al pensiero.
Il riso, questa compulsione fisica a tutti nota, è prodotta dallo spettacolo inaspettato della nostra superiorità sugli altri.
Ridere è il linguaggio dell'anima.
La più perduta di tutte le giornate è quella in cui non si è riso.
Cani che abbaiano talora mordono. Uomini che ridono non sparano mai.
La risata è per definizione sana.
La giornata più perduta di tutte è quella in cui non si è riso.
Occorre ridere soprattutto di noi stessi.
Se dobbiamo credere ai nostri logici, l'uomo si distingue da tutte le altre creature per la facoltà di ridere.
Quello che esce indenne dal riso è valido. Quello che crolla doveva morire.
Il riso squassa il corpo, deforma i lineamenti del viso, rende l'uomo simile alla scimmia.