La menzogna diventa verità e passa alla Storia.
I filosofi, gli scrittori, gli artisti, persino gli scienziati, non hanno solo bisogno di incoraggiamento e di un pubblico: hanno anche bisogno del costante stimolo degli altri.
Sono nuovamente colpito dal fatto che un operaio, non appena fa carriera nei sindacati o si interessa alla politica laburista, diventa, lo voglia o no, un borghese. È così: combattendo la borghesia, ne assume l'aspetto.
Lo colpì il fatto che ciò che veramente caratterizzava la vita moderna non era tanto la sua crudeltà, né il generale senso d'insicurezza che si avvertiva, quanto quel vuoto, quell'apatia incolore.
Fino a quando la macchina sia presente, si ha l'obbligo di usarla. Nessun attinge acqua dal pozzo, quando si può girare un rubinetto.
Un romanzo è in pratica una forma protestante di arte, è un prodotto di una mente libera, di un individuo autonomo.
Mentire con garbo è un'arte, dire la verità è agire secondo natura.
La menzogna non può esser contenuta se non in un vaso di verità. La stessa menzogna è un omaggio alla verità, perché tanto è migliore quanto più è verosimile.
Qualsiasi imbecille può dire la verità, ma è necessario un uomo di senno per saper mentire bene.
La menzogna è uno schermo sottile; se guardi con attenzione, è trasparente.
Dopo aver mentito occorre buona memoria.
La menzogna non è nel discorso, è nelle cose.
Talvolta, la menzogna dice meglio della verità ciò che avviene nell'anima.
Tutte le verità sono già state dette, ma lo spazio per altre menzogne è infinito.
Signore, Signore, quanto siamo soggetti noi vecchi a questo vizio del mentire.