Chi vuole star bene, non deve uscire da casa propria.
Talvolta il miglior guadagno è nel perdere.
Vivere bene è la miglior vendetta.
La speranza è il pane dei poveri.
La vita è già spesa per metà prima che sappiamo cosa sia.
Voglio una casa che abbia superato tutti i suoi problemi, non voglio passare il resto della mia vita tirando su una casa giovane e inesperta.
Il telelavoro non è una chimera, basterebbe cablare meglio i paesi e le città evitando così che la gente si sposti. Molti potrebbero stare di più in famiglia, coi figli, giocare con loro.
Non c'è nessun posto come la propria casa.
Se non fosse per gli ospiti, ogni casa sarebbe una tomba.
Io porto i miei figli ovunque ma loro riescono sempre a trovare di nuovo la strada di casa.
Chi non ha una propria dimora non si sente un essere umano.
È così che si vive a New York: traslocando ogni tre o quattro anni. Allora hai sempre l'ultima parola.
La mia casa è talmente piccola che appena entrati si è già usciti.
Questa è la vera natura della casa: il luogo della pace; il rifugio, non soltanto da ogni torto, ma anche da ogni paura, dubbio e discordia.
Tornando a casa progettate un bel giallo con tanti omicidi: vi farà bene alla salute.