Una spada costringe l'altra a rimanere nel fodero.
I confronti sono odiosi.
L'amore e la tosse non si possono nascondere.
Chi ha ingannato una volta è sempre sospettato.
Il tempo è il corridore che spezza la giovinezza.
Ogni peccato porta la sua punizione con esso.
Abbiamo bisogno di cadaveri per lastricare le strade di tutti i trionfi.
La stitichezza ha questo di bello: ci dà il senso della lotta e il piacere, poi, della vittoria.
Quale fortezza, quale città, nella vasta estensione dell'impero Romano, può sperare di esistere, sicura e inespugnabile, se è nostro piacere che venga cancellata dalla faccia della terra?
La guerra è un'azione d'eserciti offendentisi in ogni guisa, il cui fine si è la vittoria.
Non possiamo ingannare la morte ma possiamo farle fare così tanta fatica che quando arriverà a prenderci saprà di avere ottenuto una vittoria altrettanto perfetta della nostra.
I mezzi capaci di riportare la più facile vittoria sulla ragione sono il terrore e la forza.
Sono i vinti che governano il mondo.
La pace ha le sue vittorie, non meno celebri di quelle della guerra.
Ottenere cento vittorie su cento battaglie non è il massimo dell'abilità: vincere il nemico senza bisogno di combattere, quello è il trionfo massimo.
Quel che importa non è la nostra vittoria, bensì la nostra resistenza.