La pace ha le sue vittorie, non meno celebri di quelle della guerra.— John Milton
La pace ha le sue vittorie, non meno celebri di quelle della guerra.
Meglio regnare all'Inferno che servire in Paradiso.
La Bellezza è la moneta della Natura, non bisogna accumularla ma farla circolare.
La gelosia è l'inferno dell'amante tradito.
La mente è un suo proprio luogo e in se stessa può fare un paradiso dall'inferno o un inferno dal paradiso.
Quando le proteste sono liberamente espresse, profondamente considerate e velocemente emendate, allora si è raggiunto il limite massimo di libertà civile a cui un uomo saggio possa ambire.
Una volta che abbiamo una guerra c'è solo una cosa da fare. Essa deve essere vinta. Perché la sconfitta porta cose peggiori di quelle che potranno mai accadere in guerra.
Il solo tipo di battaglie degne di essere combattute sono quelle che andrai a perdere perché qualcuno deve combatterle e perderle e perderle e perderle fino a che un giorno qualcuno che crede come tu stai credendo le vince.
Chi, in cento battaglie riporta cento vittorie, non è il più abile in assoluto; al contrario, chi non dà nemmeno battaglia, e sottomette le truppe dell'avversario, è il più abile in assoluto.
Nei giorni che seguirono la vittoria, non hanno saccheggiato Parigi, ma hanno rispettato Dio nelle sue Chiese e nei suoi sacerdoti. Il popolo si è convinto di avere più alleati tra padri e fratelli della dottrina cristiana che fra giornalisti e avvocati.
Migliore e più sicura è una pace certa di una vittoria solo sperata.
Il giorno in cui smetti di correre, è il giorno in cui vinci la gara.
Vincere turpemente non è vincere.
La vittoria ottenuta con la violenza è equivalente alla sconfitta, perché è momentanea.
A vincere senza pericolo, si trionfa senza gloria.
Parlano di un uomo che ha vinto e che ha perso. La ragione umana ha vinto. L'umanità tutta ha vinto.