Non si può ridere di tutto e di tutti, ma ci si può provare.
La fede cristiana è fin da principio sacrificio: sacrificio di ogni libertà, di ogni orgoglio, di ogni autocoscienza dello spirito, e al tempo stesso asservimento e dileggio di se stessi, automutilazione.
Là dove la solitudine finisce, comincia il mercato; e dove il mercato comincia, là comincia anche il fracasso dei grandi commedianti e il ronzio di mosche velenose.
Il serpente che non può cambiar pelle muore. Lo stesso accade agli spiriti ai quali s'impedisce di cambiare opinione: cessano di essere spiriti.
Anche allo scrittore più onesto scappa una parola di troppo, quando vuole arrotondare un periodo.
Certe madri hanno bisogno di figli infelici, altrimenti la loro bontà di madri non può manifestarsi.
Nessuno che una volta abbia riso veramente di cuore può essere irrimediabilmente cattivo.
Ridere non è un brutto modo per iniziare un'amicizia, ed è senz'altro il migliore per terminarla.
Molti uomini, a causa del riso, producono gioie illusorie: ma io odio i buffoni che per mancanza dei saggi hanno bocche senza freno, e non vanno verso armonia d'uomini, ma nel riso degne case abitano, e dalle navigazioni giungon salvi a casa.
Il riso squassa il corpo, deforma i lineamenti del viso, rende l'uomo simile alla scimmia.
Cani che abbaiano talora mordono. Uomini che ridono non sparano mai.
Chi sa ridere è padrone del mondo.
Il riso è il sole che scaccia l'inverno dal volto umano.
Se dobbiamo credere ai nostri logici, l'uomo si distingue da tutte le altre creature per la facoltà di ridere.
E se per una volta ridessimo sul latte versato?
Chi ha coraggio di ridere, è padrone del mondo, poco altrimenti di chi è preparato a morire.