Il riso è il profumo della vita di un popolo civile.— Aldo Palazzeschi
Il riso è il profumo della vita di un popolo civile.
Meglio suddito di un regime aristocratico che re di una democrazia.
Ironia: estrema punta della politica dello spirito.
Il riso fa buon sangue, ed è il profumo della vita in un popolo civile.
Vien fatto di pensare se il vero saggio sia quello che propone la virtù o l'altro che la respinge in allegria.
Microscopico paese, è vero paese da nulla, ma però... c'è sempre di sopra una stella, una grande, magnifica stella, che a un dipresso... occhieggia con la punta del cipresso di Rio Bo.
Riso. Convulsione interna che altera i lineamenti del viso ed è accompagnata da suoni inarticolati. È infettivo e, seppure intermittente, incurabile.
Molti uomini, a causa del riso, producono gioie illusorie: ma io odio i buffoni che per mancanza dei saggi hanno bocche senza freno, e non vanno verso armonia d'uomini, ma nel riso degne case abitano, e dalle navigazioni giungon salvi a casa.
Benedetto colui che ride di sé stesso, se non sia per evitare il riso degli altri.
Il riso, questa compulsione fisica a tutti nota, è prodotta dallo spettacolo inaspettato della nostra superiorità sugli altri.
Siamo sulla Terra per ridere. Non potremo più farlo in purgatorio o all'inferno. E in paradiso sarebbe sconveniente.
Occorre ridere soprattutto di noi stessi.
Non c'è niente di serio in questo basso mondo che il ridere.
Chi ride è malvagio solo per chi crede in ciò di cui si ride.
È cosa giusta, ponderata e nobile che, se malattia e dolore sono contagiosi, non vi sia nulla al mondo di così irresistibilmente contagioso come il riso e il buon umore.
Chi sa ridere è padrone del mondo.