La poesia è la ragione messa in musica.
Gli artisti sono grandi maghi che rendono gli oggetti laggieri come ombre, e se li appropriano, e li fanno creature della loro immaginazione e della loro impressione.
Il fatto, la forza, la realtà attuano in noi l'immagine del diritto.
Il gusto è il genio del critico.
La storia dell'umanità è un continuo realizzarsi degl'ideali umani, e questo è il progresso.
La poesia è la rivelazione di un sentimento che il poeta crede che sia personale e interiore, che il lettore riconosce come proprio.
Il poeta non dorme mai ma in compenso muore spesso.
La poesia è una grazia, una possibilità di staccarsi per un po' dalla terra e sognare, volare, usare le parole come speranze, come occhi nuovi per reinventare quello che vediamo.
E io sopporto soltanto più poeti, che tra l'altro hanno anche dei pensieri, come Pindaro e Leopardi.
La poesia è parola, il contrario della politica, che dovrebbe essere "fatti, non parole".
La letteratura sta alla poesia come la menzogna alla verità.
La poesia è sentirsi morire.
Sulle stelle dipingerei una poesia di Benedetti con un sogno di Van Gogh e una canzone di Serrat sarebbe la serenata che offrirei alla luna.
Nel XIX secolo tutti i poeti furono più o meno letterati, cosa che contamina vergognosamente la loro poesia.
I popoli si immaginano di odiare la poesia ed essi sono tutti dei poeti e dei mistici.