La vita: viaggio involontario fra gli uomini.
Il piacere del teatro è decaduto non per la scomparsa di buoni attori ma perché la gente comune è apparsa a recitare negli uffici, nei ritrovi, nelle strade. Tutti si esibiscono come su un palcoscenico, orgogliosi della loro esistenza priva di valore.
Gli scrittori di aforismi si sforzano quasi sempre di stupire con continui guizzi di fantasia e motti di spirito. Vogliono far sorridere il lettore, come i commediografi di scarse qualità inseriscono nei dialoghi qualche battuta comica per suscitare l'applauso e rompere finalmente la noia.
L'esperienza del presente secolo dimostra che è bastato relegare in soffitta dogmi e sofismi per mettere piede sulla luna.
Bisogna interrompere di tanto in tanto il flusso della scrittura. Per evitare che dal rubinetto scorra sempre la medesima acqua.
Tutti siamo qualche pagina di un libro, ma di un libro che nessuno ha mai scritto e che invano cerchiamo negli scaffali della nostra mente.
Vivi ora ciò che gli altri sognano di vivere nel futuro.
Bisogna ricordarci sempre che vita conduce inevitabilmente alla morte e che essere vivi significa rischiare di morire.
Posso solo dire di aver vissuto.
Nella fanciullezza la vita ci si presenta come uno scenario teatrale visto da lontano; nella vecchiaia come il medesimo scenario visto da molto vicino.
Tutto nella vita è questione di scelte. Si inizia con "Ciucciotto o capezzolo?", e si finisce con "Quercia o abete?".
Nasciamo una sola volta, due non è concesso; tu, che non sei padrone del tuo domani, rinvii l'occasione di oggi; così la vita se ne va nell'attesa, e ciascuno di noi giunge alla morte senza pace.
Vivere rimane un'arte che ognuno deve imparare, e che nessuno può insegnare.
La vita è riprovevole poichè fa la gioia del colpevole ed io che la volevo incantevole, come pioggia cado dalle nuvole.
Quando un uomo dice di aver esaurito la vita, significa che la vita lo ha esaurito.