Gli epigrammisti in poesia sono come i fioristi in pittura.
I filosofi non sono meno fastidiosi, e niente meno da temere dei gelosi; con quel loro volere guardare le cose tanto per sottile, gli uni cercano di distruggere la virtù, e gli altri la bellezza.
Quanti uomini non si hanno in pregio, quante donne non si dicon belle, per quello che non è loro? Togli via gli accompagnamenti dalle ariette di musica; e vedrai quello che sono.
Molti vanno a Parigi e pochi ci sono stati.
La gelosia ha da entrar nell'amore, come nelle vivande la noce moscata. Ci ha da essere, ma non si ha da sentire.
Sotto alle più belle azioni ci è la vanità, come sotto a' più bei ricami ci è lo spago.
Ogni musica che non dipinge nulla è un rumore.
Sono cresciuto credendo che l'arte riguardasse le immagini, poi ho conosciuto la musica e mi ritrovo ad essere un artista senza aver mai dipinto.
Ciò che bisogna dipingere è dato dall'ispirazione, che è l'evento in cui il pensiero è la somiglianza stessa.
Non so disegnare, non so dipingere e non so scolpire. Le mie cose non le tocco proprio. È il vuoto che mi concentra e mi dà delle idee.
Ai pittori ed ai poeti sempre fu concesso di osare qualche cosa nel limite dovuto.
Io sogno i miei dipinti, poi dipingo i miei sogni.
Dipingere è azione di autoscoperta. Ogni buon artista dipinge ciò che è.
La pittura è più forte di me, mi costringe a dipingere come vuole lei.
Non riesco a capire l'importanza data alla parola ricerca nella pittura moderna. A mio avviso cercare non significa niente in pittura. Quello che conta è trovare.
I colori in pittura sono le lusinghe per convincere gli occhi, come la dolcezza della metrica lo è in poesia.