Gli epigrammisti in poesia sono come i fioristi in pittura.
La donna non pone tanto studio nel vestirsi se non perché l'uomo viemeglio desideri di vederla spogliata.
Ad ogni poeta mediocre vengono talvolta fatti alcuni buoni versi.
Il cuore dell'uomo non è capace che di una certa quantità di piaceri; lo spirito di una certa quantità di cognizioni, e non più: come l'acqua, che non può disciogliere che una. certa dose di sale.
La critica è venefica e benefica.
La ignoranza dell'uno è la misura della scienza dell'altro.
Non vi è alcuna prova che Elisabetta abbia avuto molto gusto per la pittura; essa, però, ha amato i quadri che la raffiguravano.
Niente mi rende così felice come osservare la natura e dipingere quello che vedo.
Tra la pittura e la scultura non trovo altra differenza, senonché lo scultore conduce le sue opere con maggior fatica di corpo che il pittore, ed il pittore conduce le opere sue con maggior fatica di mente.
Il tempio dell'arte è fatto di parole. La pittura e la scultura e la musica non sono che decorazioni alle sue finestre, traggono tutto il loro significato dalla luce, e il suggestivo solo dall'utilizzo del tempio.
La più grande ragione del dipingere è che non c'è ragione di dipingere.
I colori in pittura sono le lusinghe per convincere gli occhi, come la dolcezza della metrica lo è in poesia.
Ciò che bisogna dipingere è dato dall'ispirazione, che è l'evento in cui il pensiero è la somiglianza stessa.
Chi biasima la pittura, biasima la natura, perché le opere del pittore rappresentano le opere di essa natura, e per questo il detto biasimatore ha carestia di sentimento.
La pittura è una cosa privata; si lavora solo per pochi.
Se dipingete, chiudete gli occhi e cantate.