Le donne non sono la metà del cielo. Sono quasi tutto il cielo.
Ancora oggi ringrazio il Padreterno di avere conservato intatto quell'entusiasmo, che non mi fa mai sentire la fatica.
Sono consapevole d'essere io stesso il primo a commettere degli errori, ma l'importante è riconoscerlo ed avere la determinazione e l'umiltà di essere ogni giorno migliore di quello precedente.
Il cielo di città mi piace perché puzza di basso, di uomini. Il cielo di campagna invece mi fa paura. C'è solo roba del Signore, lassù: stelle, stelloni, nuvole al galoppo.
Se tutti gli enigmi sono risolti, le stelle si spengono. Se tutto il segreto è restituito al visibile, e più che al visibile, all'evidenza oscena, se ogni illusione è restituita alla trasparenza, allora il cielo diventa indifferente alla terra.
Lo spettacolo del cielo mi sconvolge. Mi sconvolge vedere, in un cielo immenso, la falce della luna o il sole. Nei miei quadri, del resto, vi sono minuscole forme in grandi spazi vuoti.
Il cielo a volte invece ha qualche cosa d'infernale.
Il cielo, al tramonto, sembrava un fiore carnivoro.
Ci sono più cose in cielo e in terra, Orazio, di quante ne sogni la tua filosofia.
Il vuoto del cielo disarma la collera.
Se ripenso alla mia vita, se penso a un premio, rivedo quel viaggio. Una felicità fatta di nulla, insperata e profonda. Era come se il cielo, quel cielo grigiastro e anonimo, ci stesse risarcendo!
Se la ragione ci è stata offerta dal Cielo e lo stesso si può dire della fede, allora il Cielo ci ha presentato due doni incompatibili e contraddittori.
Quando tu guarderai il cielo, la notte, visto che abiterò in una di esse, visto che riderò in una di esse, allora sarà per te come se tutte le stelle ridessero.