Si può far finta di filosofare, ma non si può far finta di vivere.
Ridere di sé è facile, ridere del mondo un po' meno. Ridere, ridere solamente, impossibile.
Chi appartiene alla disperazione non può appartenere a nessuno.
Bisogna ridere della propria tristezza come ridono gli dèi.
Può capitare di vivere senza "esistere".
I giovani credono di vivere in eterno e perciò assecondano ogni pensiero e ogni desiderio. I vecchi si sono già accorti che da qualche parte c'è una fine, e che tutto ciò che si possiede e si fa per sè soli, alla fine cadrà in una fossa.
Vivere senza di lui sarebbe stato, per sempre, la sua occupazione fondamentale, e da quel momento le cose avrebbero avuto ogni volta un'ombra, per lei, un'ombra in più, perfino nel buio, e forse soprattutto nel buio.
Vivere è un'arte che assomiglia più alla lotta che alla danza, perché bisogna sempre tenersi pronti e saldi contro i colpi che ci arrivano imprevisti.
Se una persona non ha più sogni, non ha più alcuna ragione di vivere. Sognare è necessario, anche se nel sogno va intravista la realtà. Per me è uno dei principi della vita.
Se vivere senza cercare ciò che si è rappresenta un accecamento soprannaturale, è ben terribile vivere male credendo in Dio.
Se un uomo non ha scoperto nulla per cui vorrebbe morire, non è adatto a vivere.
Non serve a niente rifugiarsi nei sogni e dimenticarsi di vivere.
Si vive solo una volta, ma se lo si fa bene è sufficiente.
Non v'è amore per la vita senza disperazione di vivere.