L'uomo moderno se è infelice è pessimista.
Ogni uomo d'azione fondamentalmente è operoso e ottimista perché chi non prova sentimenti è felice. Un uomo d'azione si riconosce perché è sempre ben disposto.
L'azione è una malattia del pensiero, un cancro dell'immaginazione.
Essere austero è non saper nascondere la sofferenza che si ha di non essere amato.
La sincerità è un'intolleranza.
Un uomo, se possiede la vera sapienza, sa godere dell'intero spettacolo del mondo da una sedia, senza saper leggere, senza parlare con nessuno, solo con l'uso dei sensi e con l'anima che non sappia essere triste.
Voglio quel che non c'è mai stato e che evidentemente non c'è; e che continuando si fa meta sempre più lontana. Il che mi fa ancora e sempre apparire come un pessimista: e pare non sia permesso esserlo neppure di fronte al pessimo. Allegria, allegria.
Ciò che chiamiamo «pessimismo» non è altro che l'«arte di vivere», l'arte di assaporare l'amaro in tutto ciò che è.
Il discorso pessimistico appartiene al genere oratorio, e questo perché presuppone un uditorio che può gridare e agitarsi.
Il pessimismo è pericoloso solo se induce alla resa; ma altrimenti il male lo fa l'ottimismo e il tranquillismo che inducono a non far niente.
L'ottimista ama la vita; il pessimista la conosce.
Pessimista per principio, ottimista per temperamento... è possibile essere l'uno o l'altro. Come? Non correndo mai rischi inutili e minimizzando i rischi che non puoi evitare. Questo ti permette di giocare allegramente, senza farti turbare dalla certezza del risultato.
La venerazione del passato conduce a un pessimismo ingiustificato sul presente e impedisce di capire che l'avvenire non è già più quello che era.
Il pessimismo, quando uno ci si abitua, è tanto gradevole quanto l'ottimismo.
Il mio pessimismo è tale che sospetto perfino la sincerità dei pessimisti.
Colui che non ha niente da perdere non ha nessuna ragione di essere pessimista.