L'azione è una malattia del pensiero, un cancro dell'immaginazione.
Ripassa domani, realtà! Basta per oggi, signori!
È un errore doloroso e crasso la distinzione che i rivoluzionari stabiliscono tra borghesi e popolo, o nobili e popolo, o governanti e governati. La distinzione è tra adattati e disadattati: il resto è letteratura e cattiva letteratura.
L'uomo moderno se è infelice è pessimista.
La vita, per la maggior parte degli uomini, è un fastidio che passa senza che se ne accorgano, una cosa triste, costituita da intervalli allegri.
Non c'è nostalgia più dolorosa di quella delle cose che non sono mai state!
Si sbaglierà di rado se si ricondurranno le azioni estreme alla vanità, quelle mediocri all'abitudine e quelle meschine alla paura.
Nessuna azione sarà considerata innocente, a meno che la volontà non lo sia stata, perché l'azione è stata dettata dalla volontà.
Simula le buone azioni. Avrà un paradiso posticcio?
Il maggior piacere che conosco è fare una buona azione di nascosto e vederla scoprire per caso.
L'uomo saggio agisce prima di parlare ed in seguito parla secondo la sua azione.
Non la natura che è unica per tutti, distingue i nobili dagli ignobili, ma le azioni di ciascuno e la sua forma di vita.
Ho assiduamente cercato di imparare a non ridere delle azioni degli uomini, a non piangerne, a non odiarle, ma a comprenderle.
Non si compie un'azione virtuosa in vista di un premio: il premio sta nell'averla compiuta.
L'azione non è una capacità facoltativa degli esseri umani, bensì una necessità essenziale dalla quale dipende la nostra sopravvivenza come individui e come specie. Si può scegliere come e quando agire, ma agire è di per sé inevitabile: in questo non c'è scelta.