L'azione è una malattia del pensiero, un cancro dell'immaginazione.
Avendo visto con quale lucidità e coerenza logica certi pazzi giustificano a se stessi e agli altri, le loro idee deliranti, ho perduto per sempre la sicura certezza della lucidità della mia lucidità.
Non c'è niente di più errato del ritenere la morte simile al sonno. Perché dovrebbe esserlo se la morte non assomiglia al sonno? L'essenza del sonno è il destarsi da esso, ma dalla morte non ci si desta.
Prima sii libero, poi chiedi la libertà.
Solo nell'illusione della libertà la libertà esiste.
Chissà se il romanzo non sarà una realtà più perfetta e una vita che Dio crea attraverso noi, e se noi chissà, esistiamo soltanto per creare?
Non cantata, l'azione più nobile morirà.
Simula le buone azioni. Avrà un paradiso posticcio?
Il sangue nobile è un accidente della fortuna; le azioni nobili caratterizzano il grande.
Scegliere metodi di non agire è stata l'attenzione e lo scrupolo della mia vita.
Ci sono azioni che valgono più di chi le compie.
Come arrivano lontano i raggi di una piccola candela, così splende una buona azione in un mondo malvagio.
Uno assiste l'amico ammalato: bravo! Ma lo fa per ereditare: è un avvoltoio, aspetta il cadavere. Le stesse azioni possono essere oneste o disoneste: quello che conta è il perché o il modo in cui sono fatte.
L'azione va incontro all'insuccesso anche perché non di rado le conoscenze radunate con fervore di zelo non erano guidate da un filo conduttore. Non conosce chi cerca, bensì colui che sa cercare.
L'azione non porta sempre la felicità, ma non c'è felicità senza azione.
Le azioni umane non vanno derise, compiante o detestate: vanno comprese.