Vivere del pensiero è sentirsi superiori alla comunità.
La moralità, ciò che la società chiama «morale» di per sé non esiste.
Forte sarebbe colui che potesse dopo un fatto grande distruggere d'un colpo ogni vestigia del passato.
Che è mai la modestia? Un sentimento convenzionale, l'ipocrisia applicata all'auto-giudizio.
Se tu sarai solo, sarai tutto tuo.
Se la nostra vita potesse svolgersi spiritualmente libera, senza commisurarsi mai ad un'altra, il nostro cuore sarebbe la felicità.
Quando tutti pensano nello stesso modo, nessuno pensa molto.
Pensare è la cosa meno salutare al mondo e le persone muoiono di ciò come muoiono di altre malattie.
Il pensare è l'anima che parla a se stessa.
Se due uomini sono d'accordo su tutto, puoi star sicuro che solo uno dei due sta pensando.
Un uomo in grado di pensare non è sconfitto anche quando lo è sul serio.
Il pensare, che era un furore, è diventato un'arte.
Per alcuni pensieri è meglio non ammetterli, bensì allontanarli subito.
Se l'uomo fosse destinato a pensare, non avrebbe gli orecchi.
Ogni società civile, religiosa e politica determina i confini, le «riserve» più o meno ampie, entro cui il pensiero può liberamente esprimersi.
Tutta la vita dello Stato e della società è fondata sul tacito presupposto che l'uomo non pensi. Una testa che non si offra in qualsiasi situazione come un capace spazio vuoto non avrà vita facile nel mondo.