Dio è il dolore della paura della morte.
Manifestare la personalità è un'esigenza di autoconservazione.
Un essere che s'adatta a tutto: ecco, forse, la miglior definizione che si possa dare dell'uomo.
I motivi delle azioni umane sono sempre molto più complessi di quanto si possa spiegare e raramente possono essere descritti in modo corretto.
L'amore è un tesoro così inestimabile che con esso puoi redimere tutto il mondo e riscattare non solo i tuoi peccati ma anche i peccati degli altri.
L'umanità troverà in se stessa la forza di vivere per la virtù anche senza credere nell'immortalità dell'anima! La troverà nell'amore per la libertà, per l'uguaglianza, per la fratellanza.
Avrai un solo Dio! E chi vorrebbe sobbarcarsi la spesa di due?
Dio ci volle nascosta l'anima al riparo dal nostro indiscreto sguardo degli occhi: ma pure non ha voluto che di tutto ci dovessimo l'uno all'altro affidar ciecamente con troppo pericolo di inganni, tradimenti e sciagure.
Dio, dicono, ha i suoi disegni. E allora, perché non fa una mostra?
Io credo nel Dio di Spinoza che si rivela nella ordinaria armonia di ciò che esiste, non in un Dio che si preoccupa del fato e delle azioni degli essere umani.
Se sento Dio, lo sento in me come una forza che mi spinge e non come un estraneo da adorare.
Quello che davvero mi interessa è se Dio, quando creò il mondo, aveva scelta.
Questo dio creatore viene chiamato senza ambagi "padre". La psicoanalisi ne desume che si tratta realmente del padre, un padre magnificato quale appariva una volta al bambino piccolo.
Dio esiste, ma non ha nessuna fretta di farlo sapere.
Nonostante tutti i tentativi e i sofismi di sant'Agostino, la responsabilità del mondo e di tutte le sue sventure ricade comunque su Dio, il quale ha creato tutto, assolutamente tutto, e sapeva come sarebbero andate le cose.
Dio appare, l'uomo si annienta; e più la Divinità si fa grande, più l'umanità diventa miserabile.