Dio non è geloso dei suoi privilegi, non ne ha.
Il lavoro deve produrre uomini prima che cose.
L'umanità che ha fame non potrà mai conoscere la fame dello spirito in tutta la sua purezza fintantoché la fame fisica non sarà stata colmata.
Dio non può perdere niente, perché ha sempre dato tutto e la sua vita è, appunto, questo dono infinito che Egli è.
Se gli sposati non fossero chiamati alla perfezione, non sarebbe permesso sposarsi.
Non è forse la massima sventura, quando si lotta contro Dio, quella di non essere vinto?
L'universo e' tutto il Dio che c'è.
Non bisogna giudicare Dio da questo mondo, perché è soltanto uno schizzo che gli è riuscito male.
Tutto ciò che l'uomo desidera invano quaggiù, è perfetto e reale in Dio.
Il regno di Dio sarà simile a una grande retata, che raccoglie il buono e il cattivo pesce, si ripone il buono nei vasi, e si butta il resto.
Dio sa quello che fa; tutto è per il meglio: preghiamo e speriamo.
Come fare di un popolo il padrone di se stesso, se non è sottomesso a Dio?
Se Dio esiste, non c'è bisogno di crederci. Se ci si crede, vuole dire che l'evidenza del suo esistere è morta.
L'adozione acritica del "rivelato" e del mistero dell'autorità implicati dalla rivelazione rendono ancora più difficile, o forse persino impossibile, la conquista di quel diritto più esigente: tacere a proposito di Dio.
A Dio si va per "la via stretta"; ma tu, più largo, non vi passi. Ti ha gonfiato l'orgoglio? Ti ha fatto enfiare la scienza? Torna umile, ignorante, magro e passerai.