L'uomo si adatta a tutto, anche ai propri simili.
Alcuni sono resi grandi dalla sconfitta, altri meschini dalla vittoria.
Morte. La più implacabile delle malattie ereditarie.
Chi non riesce a essere leone, si accontenta di fare la scimmia.
La fraternità con i libri è forse la più alta forma di vita sociale.
La cosa più importante, riguardo all'universo, è che esso si espande sempre più e, un giorno o l'altro, si sfascerà e scomparirà. Ecco perché se la ragazza dell'ufficio di fianco ha qualche numero ma non tutte le qualità che tu vorresti, beh, conviene che t'adatti.
Un essere che s'adatta a tutto: ecco, forse, la miglior definizione che si possa dare dell'uomo.
Adattati alla sorte che ti è toccata, e ama gli uomini tra cui ti è toccato vivere, ma amali veramente.
Adattarsi è sacrificare un bene remoto a un bisogno immediato.
Quando un uomo trascorre la propria vita sul mare poi non riesce più ad adattarsi alla vita sulla terra.
Un sarto che deve tagliare un abito per un gobbo, deve fare la gobba anche all'abito.
Quando si va in cucina, bisogna pur cucinare con gli ingredienti che si trovano.
È un errore doloroso e crasso la distinzione che i rivoluzionari stabiliscono tra borghesi e popolo, o nobili e popolo, o governanti e governati. La distinzione è tra adattati e disadattati: il resto è letteratura e cattiva letteratura.
Chi non si adatta al mondo è sempre vicino a trovare se stesso. Chi si adatta al mondo non si trova mai, ma può diventare consigliere nazionale.