La ragione non è più pensata come contemplativa, ma come ragione operativa.
L'esplosione del sesso equivale alla sua scomparsa.
La bestialità, in noi, è tardiva: appartiene a quelle civiltà raffinate che credono che tutto sia permesso e che, in conseguenza di ciò, entrano nella loro fase di decadenza.
Il termine "natura" viene da "nascere". Esser nato è aver ricevuto l'esistenza e quindi non essere l'origine del proprio essere.
Essere originale non è fare l'eccentrico. È volgersi verso l'origine e vivere nel suo zampillio sorgivo.
I luoghi e gli amori dell'infanzia, ben presto dimenticati dal bambino, continuano ad ossessionare l'uomo maturo fino alla morte.
L'amore e la ragione sono due viaggiatori che non abitano mai insieme nello stesso albergo: quando uno arriva, l'altro parte.
Il sapere e la ragione parlano, l'ignoranza e il torto urlano.
Il sonno della ragione genera mostri.
L'ultimo passo della ragione, è il riconoscere che ci sono un'infinità di cose che la sorpassano.
Se un uomo potesse nell'età della ragione rammentare l'ardore di un sol bacio materno, non potrebbe avere il coraggio di commettere la più piccola ingiustizia verso chi lo ha baciato in quel modo.
Io non oppongo il razionale allo spirituale, perché lo spirituale è il massimo del razionale.
I limiti della ragione sfuggono anche alla ragione. Come le sue possibilità.
Ahimè, quanti sono stati perseguitati per il torto di aver avuto ragione?
L'autorità è derivata dalla ragione, non la ragione dall'autorità, e l'autorità legittima altro non mi sembra essere che la verità scoperta colle forze della ragione.
Due eccessi: escludere la ragione, non ammettere che la ragione.