Stare con tante donne alla fine è solo un buon metodo per stare soli.
Se non ti perdi, non trovi strade nuove.
Non so nemmeno se esiste la felicità. Intendo dire come condizione perpetua. Credo che la felicità siano picchi che durano attimi, secondi.
Ci sono due tipi di problemi nella vita. Quelli senza soluzione e quindi è inutile preoccuparsi e quelli che una soluzione ce l'hanno e quindi è inutile preoccuparsi.
A volte, mentre passeggio, mi viene voglia di andare in una libreria. Entrare e trascorrere del tempo, prendendo ogni tanto un libro in mano, mi rilassa. Mi fa stare bene. Mi fa sentire sempre un po' più intelligente e interessante di come sono realmente.
Se si sbaglia ad allacciare il primo bottone di una camicia di conseguenza si sbaglieranno tutti gli altri. Gli altri però non saranno errori, ma solo la logica conseguenza del primo bottone sbagliato.
La mia solitudine non dipende dalla presenza o assenza di persone; al contrario, io odio chi ruba la mia solitudine, senza, in cambio, offrirmi una vera compagnia.
Sentirsi soli è come stare faccia a faccia con la morte.
Aveva la bellezza di cui solo i vinti sono capaci. E la limpidezza delle cose deboli. E la solitudine, perfetta, di ciò che si è perduto.
A condannare un uomo alla solitudine non sono i suoi nemici ma i suoi amici.
Sono nato in una casa con 17 persone. Ecco perché ho questo senso della comunità assai spiccato. Ecco perché quando ci sono meno di 15 persone mi colgono violenti attacchi di solitudine.
La solitudine o ci fa ritrovare o ci fa perdere noi stessi.
La solitudine non la si trova, la si crea.
Chi non ama la solitudine non ama la libertà, perché non si è liberi che essendo soli.
La notte rimuove l'abituale sensazione di una vita comunitaria; quando non brilla luce, né si ode più voce umana, chi ancora veglia prova un senso di solitudine, e si vede isolato e affidato a se stesso.
Ho sempre amato la solitudine, una caratteristica che tende ad accentuarsi con l'età.