Le leggi sono la morale dei popoli.
Non è saggio usare la morale nei giorni feriali; così succede che poi la troviamo in disordine la domenica.
I maghi non sono moralisti, però sanno dov'è il trucco.
La morale è come la magia. Parla in continuazione dell'uomo perfetto, ma non sa cosa sia l'uomo reale.
La morale è ciò che resta della paura quando la si è dimenticata.
La morale è la debolezza del cervello.
Ogni moralità trae la sua origine dalla religione, perché la religione è soltanto la formula della moralità.
La morale comincia quando la libertà, invece di autogiustificarsi, si sente arbitraria e violenta.
L'entusiasmo non è altro che ubriachezza morale.
Non resta altro mezzo per rimettere in onore la politica, si devono come prima cosa impiccare i moralisti.
Il più grande moralista dei tempi moderni è stato senza dubbio Jean Jacques Rousseau, il conoscitore profondo del cuore umano, che attingeva la sua saggezza non nei libri ma nella vita, e che destinava la sua dottrina non alla cattedra, ma all'umanità.