In ogni specie sono i solitari a tentare esperienze nuove.
Un congedo opportuno lascia dietro una porta sempre aperta.
È l'abisso d'aria intorno ai fianchi, a sollevare le montagne. Si sono fatte un posto in cielo spinte dal fondo della terra. Esiste in natura una forza di sollevamento, una continua lotta contro la legge di gravità.
La libertà chiede una disciplina adatta allo sbaraglio.
Chiusi gli occhi, mi addormentai per un minuto, perché non so pregare.
Per il sangue che hai perso, il vino pareggia.
Le osservazioni e gli incontri dell'uomo taciturno e solitario sono insieme più vaghi e penetranti di quelli dell'uomo socievole, i suoi pensieri più gravi e bizzarri, mai senza un'ombra di mestizia.
Chi non è in grado di entrare nella comunità o per la sua autosufficienza non ne sente il bisogno, non è parte dello Stato, e di conseguenza è o bestia o dio.
Tutti noi siamo condannati a un solitario confino all'interno della nostra pelle, a vita.
Date una compagnia al solitario e parlerà più di chiunque.
Sulla vetta c'è posto solo per un uomo. Quanto più perfetto, più completo; e quanto più sarà completo, meno necessiterà dell'altro.
Quanto più in alto uno è nella serie gerarchica della natura, tanto più è solitario, essenzialmente e irrimediabilmente.
Il grande problema da risolvere "praticamente": si può essere felice e solitario?