In ogni specie sono i solitari a tentare esperienze nuove.
Si deve sapere cogli occhi, con la paura, con la pancia vuota, non con le orecchie, coi libri.
Vengono il tempo e l'occasione, vengono quando due persone si fermano: allora si incontrano.
È la più certa prova d'amore quella di un uomo che cambia parere per essere d'accordo con la donna.
Così è la notte, una folla di madri illuminate, che si chiamano stelle.
Ci sono creature assegnate che non riescono a incontrarsi mai e s'aggiustano ad amare un'altra persona per rammendare l'assenza. Sono sagge.
Tutti noi siamo condannati a un solitario confino all'interno della nostra pelle, a vita.
Il grande problema da risolvere "praticamente": si può essere felice e solitario?
Quanto più in alto uno è nella serie gerarchica della natura, tanto più è solitario, essenzialmente e irrimediabilmente.
Chi non è in grado di entrare nella comunità o per la sua autosufficienza non ne sente il bisogno, non è parte dello Stato, e di conseguenza è o bestia o dio.
Date una compagnia al solitario e parlerà più di chiunque.
Sulla vetta c'è posto solo per un uomo. Quanto più perfetto, più completo; e quanto più sarà completo, meno necessiterà dell'altro.
Le osservazioni e gli incontri dell'uomo taciturno e solitario sono insieme più vaghi e penetranti di quelli dell'uomo socievole, i suoi pensieri più gravi e bizzarri, mai senza un'ombra di mestizia.