Concepire il bene non basta; bisogna farlo vittorioso fra gli uomini.
Posso morire quando voglio: questo è il mio elisir di vita.
Il cosiddetto dio degli eserciti è sempre dalla parte della nazione che ha la migliore artiglieria, i migliori generali.
Nessuna idea può avere successo se non a spese del sacrificio; nessuno sfugge mai senza sopportare la stanchezza della battaglia della vita.
Niente di grande si fa senza chimere.
Non spetta a noi dimostrare l'impossibilità del miracolo: spetta al miracolo dimostrare sé stesso.
Perché il male trionfi è sufficiente che i buoni rinuncino all'azione.
Il male che gli uomini compiono si prolunga oltre la loro vita, mentre il bene viene spesso sepolto insieme alle loro ossa.
Il male non è che una vanità: abbiamo l'orgoglio del bene e non disperiamo.
Non farti vincere dal male ma vinci, con il bene, il male.
E' meglio un male sperimentato che un bene ignoto.
Ahimè! Che sono dunque il bene e il male! Non forse la stessa cosa, attraverso la quale attestiamo con rabbia la nostra impotenza, e la brama di raggiungere l'infinito attraverso anche i mezzi più insensati? Oppure son due cose differenti?
Il buono vive in società, il malvagio da solo.
Il bene e il male non hanno alcun limite, fuorché quello di esistere entrambi.
Il male possiede una voce poderosa che desta le anime volgari e le riempie d'ammirazione, mentre il bene è largamente muto.
Tutto ciò che nel bene medesimo vi ha d'eccessivo si paga, perché le leggi eterne vogliono che nel mondo morale, non altrimenti che nel fisico, vi'sia uno sviluppo regolare e lento.